La ricostruzione dell'Ucraina comincia a Lugano

Alla conferenza di due giorni hanno partecipato oltre 1000 persone, tra cui, oltre alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, anche 5 capi di Stato e di governo, 23 ministri e 16 viceministri. La Svizzera era rappresentata dal presidente Cassis, dal consigliere federale Sommaruga, dal presidente del Consiglio nazionale Kälin e da altri parlamentari. La delegazione ucraina di 90 persone era guidata dal primo ministro Shmyhal e dal presidente del parlamento Stefanchuk, oltre ad altri 7 ministri. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è collegato in videoconferenza. Un totale di 58 delegazioni internazionali (rappresentanti di governi e organizzazioni internazionali) hanno partecipato e sostenuto l'Ucraina nel lanciare il processo politico di ripresa.

L'evento è stato certamente una sfida importante per la Città, per la sicurezza dell'evento, nonché per l'organizzazione e la logistica all'interno e nei dintorni delle strutture di Lugano Conventions.

Oltre alle sessioni plenarie, sono stati numerosi gli incontri bilaterali tra le istituzioni pubbliche e il settore privato, allo scopo di stabilire i primi rapporti di collaborazione in vista della (speriamo) prossima fase di ricostruzione. Alla fine dei lavori è stato presentato dal presidente Cassis un documento che stabilisce sette principi fondamentali su cui sarà basata la ricostruzione della Nazione ucraina (il cosiddetto Protocollo di Lugano).

Inizialmente, la conferenza di Lugano era stata pianificata come la 5a Conferenza sulla riforma dell'Ucraina, un evento politico annuale di alto livello, già ospitato a Londra (2017), Copenaghen (2018), Toronto (2019) e Vilnius (2021). Sullo sfondo della guerra russa in atto, la Svizzera e l'Ucraina hanno deciso congiuntamente di procedere ugualmente con l'organizzazione della conferenza, ribattezzandola Conferenza per la Ripresa dell’Ucraina (Ukraine Recovery Conference). Una occasione unica per i rappresentanti del Paese in conflitto di condividere il suo piano di ripresa e di impegnarsi con numerosi partner internazionali, sia pubblici che privati.

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